set 2011 – nov 2011

Samantha Ongetta

“Ritmi” 6
2003
bronzo cera persa
15 x 3.5 x 5.5 cm

“Ritmi” 10
bronzo a cera persa
44.5 x 9.5 x 5.5 cm

“Ritmi” 1
2002
bronzo cera persa
6 x 2 x 1.5 cm

“Ritmi”
2003
bronzo cera persa

“Ritmi”
2003
bronzo cera persa

Le strategie di decentramento

Uno dei principi che caratterizza la scultura moderna, distinguendola radicalmente da quella antica, è il processo di decentramento.
Questa strategia non deve essere intesa unicamente come il tentativo di ridurre l’importanza dell’intenzionalità dell’artista, ma è da ritenersi anche come la scelta di infrangere l’idea che l’opera d’arte possa essere compresa solo occupando una posizione d’osservazione privilegiata (solitamente frontale). Atti di decentramento sono riscontrabili nel percorso scultoreo di Samantha Ongetta le cui opere possono essere assunte come paradigmi sia dello spostamento della significazione da un io interno, stabile e concreto, a un divenire che si manifesta sulla superficie scultorea, sia dell’interazione mobile ed eterogenea dell’osservatore con gli oggetti. Un primo effetto di decentramento è messo in pratica enfatizzando il processo d’intagliatura e modellatura della materia: difatti, le gradinature, le raschiature, le impronte lasciate dalle dita dell’artista, oltre a costituire la testimonianza visiva delle modalità di realizzazione delle opere, diventano segni di riconoscimento della superficie scultorea. L’opera rimane sospesa in una precaria posizione tra il suo essere materiale bruto, ovvero grezzo e non lavorato, e l’essere opera conclusa, nel senso di contorni determinati, modellatura minuziosa e levigatura maniacale. La Ongetta non mira a raggiungere un risultato di “non-finito”, ma piuttosto aspira a “far fallire la comunicazione tra superficie e profondità anatomica”, così da porre lo spettatore di fronte a “gesti che non possono rimandare logicamente a nessuna esperienza intima, anteriore e riconoscibile”.

Il trasferimento dell’attenzione della struttura interna dell’opera alle modalità di intaglio o modellatura di costituzione dell’oggetto scultoreo corrisponde a una mutazione della configurazione del senso: esso non si annida più nel “sottofondo anatomico” dell’opera, ma sull’esterno. La rottura che innesca tra gli atti o le sensazioni rappresentate e i segni scultorei, fa sì che il senso scivoli sulla superficie del corpo, ovvero il luogo in cui le opere della Ongetta “significano. Ne consegue che “il senso non precede l’esperienza, ma sorge dall’esperienza stessa”. Il significato di un’opera non è predeterminato e concepito da un soggetto, ma si realizza nel momento stesso in cui si fa esperienza dell’oggetto. Proprio come il “corpo” teorizzato dal filosofo Jan-Luc Nancy, il “corpo-scultoreo” della Ongetta si sottrae “alla pretesa di essere un corpo-soggetto o un soggetto-in-corpo”, divenendo “ciò che è fuori”, in quanto fuori, accanto, contro, presso, con un (altro) corpo, nel corpo a corpo, nella disposizione. Non soltanto da “sé” a un “altro”, ma anzitutto come sé, da sé a sé … un corpo che è la spartizione e la partenza da sé a sé, è il presso di sé senza il quale “sé” non sarebbe neppure “a sé stante””.

Andrea Parravicini

Biografia

Samantha Ongetta è nata a Como il 2 gennaio 1968, ha conseguito la maturità artistica presso il Liceo Artistico “G. Terragni” nel 1985 e si è diplomata in scultura nel 1989 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 1990 intraprende la libera professione come scultore e ceramista. Attualmente vive e lavora a Como.

Mostre ed esposizioni

  • 1989 Galleria Solenghi “Novum Comun” (CO)
  • 1989  “Salon Primo”, Castanoprimo (MI)
  • 1989  “Alfa”, Palazzo Pollini, Mendrisio, Svizzera
  • 1990 Galleria Solenghi “Novum Comun” (CO)
  • 1990 Collettiva scultori, Caslino al Piano (CO)
  • 1990 Collettiva “Via de Benzi”, Torno (CO)
  • 1990 “Clio Genius” (MI)
  • 1990 Premio Begarelli, il presepe nella città (MO)
  • 1991 Collettiva Comune di Como
  • 1991 “Comunicare in Libertà”, Accademia di Belle Arti Brera (MI)
  • 1991 Monumento al Beato Innocenzo XI, Famiglia Comasca (CO)
  • 1991 Premio Begarelli (MO)
  • 1991 Betlemme sotto di portici Vicenza (VI)
  • 1992 “Un’estate per i giovani” Mondadori (MI)
  • 1993 Esposizione Internazionale, Fortezza da Basso (FI)
  • 1993 Salone del Medioevo, Olgiate Comasco (CO)
  • 1993 Collettiva “Giovani per la mondialità”, Carpi (MO)
  • 1994 Bar degli Artisti Argegno (CO)
  • 1995 Collettiva Comune di Como
  •  1995 Collettiva Comune di Appiano Gentile (CO)
  • 1995 Collettiva Comune di Cernobbio (CO)
  • 1995 “Donna e Arte”, Villa Camilla, Olgiate Comasco (CO)
  • 1995 XIX Mostra di Via de Benzi, 2. premio di Poesia
  • 1995 “Arte sotto le stelle”, Varese

 

  • 1995  Trenta ore per la vita”, Como
  • 1995 Meeting Maspero, Mariano Comense (CO)
  • 1995  Villa Beretta Carughi, San Fermo della Battaglia (CO)
  • 1995  Rassegna Arte Contemporanea, “Como Alta”, Lora (CO)
  • 1995 Rassegna d’Arte Autosalone Lancia, Meda (MI)
  • 1996 Rassegna d’Arte “Città di Bologna”
  • 1996 Gran Premio Emilia, Primo premio assoluto scultura
  • 1996 ExpoArteTirrenia (PI)
  • 1996 “Trilogia d’Arte”, Villa Carughi Beretta
  • 1996 Premio San Carlo Borromeo, Regione Lombardia
  • 1996 Sala espositiva Comune di Menaggio (CO)
  • 1996  Personale congiunta, Villa Fondazione Carughi Beretta
  • 1996 Quadriennale di Roma 1996, Sala Bramante, Roma
  • 1996 Centro Esposizioni Continental Arte (PI)
  • 1996 Comune di Olgiate Comasco (CO)
  • 1996 San Fedele Intelvi (CO)
  • 1996 Galleria Studio Arte 2, Venezia

 

  • 1997 Battistero Romanico di Lenno (CO)
  • 1998 Esposizione Fieristica Mi Casa, Fiera di Milano
  • 1998/1999 Valaderio E., progettazione d’interni (MI)
  • 1998/1999 Esposizione Fieristica Mi Casa, Fiera di Milano
  • 1998/1999 Galleria Centro Arte Bologna
  • 1999/2000 Opere in Permanenza Valaderio E.
  • 1999/2000 Esposizione Fieristica Mi Casa, Fiera di Milano
  • 2000/2001 Personale c/o Meier e Gaggioni SA, Chiasso, Svizzera
  • 2001 “I tormenti dell’anima”, Corte Ferrario, Como
  • 2002 “Mearte”, Collettiva scultori, Ateneo del Vino, Mendrisio, Svizzera
  • 2002 Personale al “Montalbano” di Stabio, Svizzera

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