nov 2015 – feb 2016

Mario Diotalevi

Metamorfosi
2008
acrilico
27.5 x 17.4 cm

La fortezza
2011
acrilico
35 x 25 cm

La fortezza
2011
acrilico
35 x 25 cm

Il bosco
2013
legno
53 x 23 cm

Radar
2015
ferro legno
35 x 15 cm

La spaccatura
2014
tecnica mista
47 x 32 cm

Il viaggiatore versatile

Mario Diotalevi è un artista nostalgico, se è vero che prova un coinvolgimento profondo nei confronti dell’opera letteraria: con essa dispone l’animo in un rapporto di polarità, a cogliere simboli, metafore,
analogie, si nutre della vitalità prepotente dell’immagine, avvicina la scrittura al suo io creativo, trasforma la parola in figurazione, sotto forma dei suoi ritmi, proporzioni, atmosfere. Kafka lo affascina profondamente: le sue situazioni mai riducibili, il suo esprimersi per forze aforistiche. L’artista si appropria di quel mondo inquieto, nel quale l’incapacità di agire si ribalta nella volontà di accogliere nella pienezza dei sensi le impressioni del mondo esterno. E’ attratto dall’atmosfera spaesata, sospesa tra reale e metareale, tra sogno e veglia, disciolta in un clima di improbabile attesa. E’ sedotto dall’inesauribile varietà figurale, dalla naturalezza con la quale i fatti sono descritti minuziosamente.
Diotalevi diventa quindi un narratore, assume su di sé un ‘arte difficile, perché è diffi cile raccontare qualcosa come si deve, senza artefici, attingendo all’esperienza vissuta, sentendosi a proprio agio nella lontananza del tempo come in quella dello spazio, non trovandosi mai a corto di argomenti. La sua temperie letteraria, il suo gusto per la scrittura lo inducono a dar corpo a storie brevi, condensate, racchiuse e concluse in se stesse. Che inseguono assenze, incantesimi. Un’avventura nei labirinti della vita e della psiche, tra languori, stupefazioni, dubbi, presentimenti.
Diotalevi è un viaggiatore versatile, che “colleziona” reperti di mondi visibili ed invisibili: li mescola, li trasfonde, confonde le sequenze, stravolge le proporzioni, creando un affresco vivacissimo. La pittura,
densa, si stacca da un passato remoto, ed acquista vita nella sua plasmabilità figurale. Quadri che non hanno mai un effetto consolatorio, che vogliono stupire, che si potenziano nello spirito erratico dell’artista, inebriato dal caos vitale, decantato da un atmosfera rarefatta, soffuso di sottile ironia. Diotalevi dissemina sulla tela apparizioni fuggevoli, su uno sfondo velato e smorzato. La sua pittura è, prima di tutto, un viaggio in salita dentro la poesia, che affonda le sue certezze nella frammentazione della linearità del pensiero e in considerazioni inattuali.

Artista autodidatta nasce nel 1956 a Città di Castello (PG) ove vive e lavora.

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