mar 2003 – giu 2003

Marco Prati

Di tanto in tanto bisogna girar pagina
2001
bronzo 5/5

Il sorriso di Biancaneve
bronzo

Galletto
2001
bronzo 5/5

Vitello
2001
bronzo 5/5

Maternità
bronzo

Spiccando il volo
bronzo

Curriculum artistico

Nato a Viganello nel 1955 dove frequenta le scuole elementari e maggiori.
Dopo aver conseguito il diploma di grafico si iscrive all’Accademia di Belle Arti a Brera, terminando gli studi nel 1984.Dal 1994 membro VISARTE.Vive e lavora a Brè sopra Lugano.

“Le sculture di Marco Prati fuggono dal labirinto. Il dedalo è ormai vinto ma, come un gioco di specchi, immagini riflesse ci rimandano à rebours nel percorso d’affrancamento.

La forza espressiva erompe in corpi reduci da lotte intestine. Raffinate teste guerriere testimoniamo il carico esistenziale-intellettuale di un’umanità conscia del proprio destino eppure alla ricerca di senso. Nei volti, s/carni ed essenziali, aleggiano maschere tribali.

La presenza di doppi tagli oculari, elemento costante della produzione artistica dello scultore, induce a riflessione e obbliga l’osservatore ad interazione diretta con le creature. Occhi polifemici, umani e animali, scrutano.

La visione non può essere intesa come mero processo d’apprendimento, come semplice ricostruzione di un’immagine. In questa doppia percezione visiva, la mente procede parimenti all’anima (animus) e traduce la realtà in una metavisione endogena, istintuale, viscerale.

Il tema del doppio è presente anche nei corpi volumetrici; la pelle (involucro/schermo) è superata dalla visione endogena. “Il dentro” emerge da figure femminili che “mettendosi a nudo” mostrano dirompente e perturbante sensualità. In una precisa tensione di linee, il segmento/taglio individua la dimensione dualistica dell’essere.

Come l’Androgino segato, la donna pratiana, si agita nello spazio.Laconici arti, anatomia sdoppiata, nervosa alternanza di pieni e di vuoti e precario equilibrio gravitazionale indicano urgenza d’identità e anelito a ricongiungersi alla parte mancante. Il dualismo emerge anche dall’interscambio metamorfico animale/uomo. In un mondo di onirica introspezione, l’essenza dell’essere si confonde. Bestie e umani, prodromi di arcaico – futuristica società, assumono pari dignità.

L’approccio dicotomico permane inquietante nei titoli. Nel sistema narrativo di Prati, metafore rappresentative di una dis/locata quotidianità evocano alterità. La gravità della materia si maschera d’ironia, allontanando da sé il senso (Dove ho messo gli occhiali?). Tale processo di sdrammatizzazione suscita un effetto di catartico straniamento nella lettura dell’opera.

La precisa ricerca cromatica esplode nella serie dei volatili. Il colore si svincola da costrizioni naturalistiche, evince da volontà tonali – atmosferiche e assume valore simbolico.

Gli allegorici volatili si liberano indicando a tutte le creature l’uscita dal labirinto.

La donna si trasfigura. Nella fluidità delle linee, nell’armoniosa plasticità delle forme e nella seducente sinuosità dei tratti della Maternità, l’Essere – mito ritrova la propria unità.”

Ornella Perlasca
storica dell’arte

Mostre personali

  • 1991    Tonino Art Gallery, Campione d’Italia
  • 1992    Galleria Glashuus, Zug
  • 1996    Galleria Bottega dell’Artigiano, Lugano
  • 2002    Fondazione San Rocco, Ponte Capriasca

Mostre collettive

  • 1982    Gruppo allievi ticinesi di Brera, studio Malpensata, Lugano1983 Xilografie, Convento di Sorengo
  • 1985    Pittura d’oggi nel Ticino, Quartiere Maghetti, Lugano
  • 1993    Biennale del piccolo bronzetto, Ravenna (I)
  • 1994    Un pittore ed uno scultore, Galerie Gijzenrooi, Geldrop (NL) Alte Kunsthaus, Zug
  • 1997    Galleria SPSAS, Locarno
  • 1998    Tunnelart, Porlezza (I)

 

  • 1999    Alle soglie del 2000, Primexpo, Lugano
  • 2000    Six+Six dialogo Svizzera-Lussemburgo, Château de Bourglinster (LUX) “Del pensiero, il cervello”, Lugano
  • 2001    Artforum, Montreaux Sept+Sept, Château de la Tour-de-Peliz
  • 2002    20 anni dopo: Cambin, Gabusi, Gut, Prati, Torriani, Primexpo, Lugano Carlo Domeniconi, Marco Prati, Beatrice Rossi, Galleria Weiss, Tremona “Arslocus” 35 anni della Galleria Tonino, Consolato Generale d’Italia, Lugano
  • 2003    Meart, Mendrisio

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