feb 2014 – mag 2014

Celso Grandi

Assometria n. 6
2014
tempera su tela
50 x 50 cm

Cubo
2014
tempera su tela

Quattro in uno n. 3
2014
olio su tela
40 x 40 cm

Scomposizioni dinamiche n. 1 e n. 2
2001
tempera su tela
50 x 50 cm

Linea curva simmetrica chiusa 2
1993
tempera su tela
43 x 33 cm

Sovrapposizioni casuali n. 10
1996
tempera su tela
44.5 x 44.5 cm

Proporzione aurea e sintesi del cosmo

Quando ci si confronta con l’opera di Celso Grandi sono due i particolari che colpiscono maggiormente l’occhio dell’osservatore: l’uso sapiente del colore e il rigore geometrico delle forme.(…) Le vere protagoniste dei quadri di Grandi sono però le sfumature. Il modo in cui i colori si combinano e si fondono dando vita a nuove tonalità è un nodo centrale della sua riflessione. (…) Indagare la fusione tra i colori, il loro mischiarsi, il loro mutare, significa raccontarne le storie, interrogarsi profondamente sulle parti che compongono la Natura, narrare di quegli invisibili fili che tengono assieme il mondo, dando consistenza e vita alla materia e agli elementi. Cercando di ridurre la Realtà ai suoi tratti essenziali, espressi attraverso le forme geometriche e il colore, Grandi compie un’analisi che è al contempo metapittorica, ossia segno di una pittura che ragiona essenzialmente su se stessa e sui suoi mezzi espressivi, e spirituale, in quanto indaga i rapporti segreti tra le cose, le leggi disarmoniche e armoniche che governano il nostro universo, l’essenza celata dietro ai fenomeni. Il cromatismo (…) diventa così un modo per superare l’apparenza delle cose e raggiungere l’Essere, la Verità. L’astrattismo di questo artista malcantonese si fonda quindi su elementi materici, fenomenici, fisici che diventano un mezzo per accedere a una dimensione altra, spirituale. L’interesse di Celso Grandi per la sezione aurea (…) è sintomatico di questa sua personale ricerca del trascendente condotta attraverso un rigoroso studio della forma. Ciò che lo spinge all’astrattismo è il tentativo di raggiungere una sintesi del cosmo per svelarne l’essenza e (…) potrebbero essere intesi come singoli frammenti di un disegno più grande, di un quadro più esteso, quello dell’universo. (…) Sono dipinti che anche dal titolo lasciano intravvedere la ricerca di una spiritualità, la voglia di scoprire il mistero dell’esistenza. Missione elevata, che Celso Grandi riesce però a portare avanti con successo, convincendo l’osservatore che contempla le sue opere che la Natura nasconde un mondo invisibile agli occhi. La pittura di questo artista è una finestra su una realtà altra, celata dietro la materia, ma di cui questa materia stessa si compone; Grandi guarda contemporaneamente al cielo e alla terra, alla metafisica e alla fisica, attraverso un astrattismo rigoroso e geometrico mai fine a se stesso, un astrattismo capace di sintesi e in grado di conciliare in se stesso, pur non annullandole, le contraddizioni
del cosmo. Assimilata la lezione di Kandinsky, Mondrian, Malevicˇ, Grandi si è incamminato per un sentiero proprio, in cui si mescolano Oriente e Occidente, passato e futuro, e in cui la sperimentazione pittorica è al contempo un modo per interrogare se stessi e la Natura.

Lia Galli, 2014

Il percorso artistico

Celso Grandi nasce nel 1959 a Lugano, dove nel 1974 inizia i suoi studi artistici presso il Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) di Lugano. Dopo l’ottenimento del diploma, prosegue la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove nel 1983 si diploma alla facoltà di pittura. Vive e lavora a Breno dal 1983.

Esposizioni collettive e illustrazioni

  • 1982 – Locarno istituto Magistrale, studenti Ticinesi a Brera
  • 1984 – Palazzo dei Congressi, Lugano
  • 1988 – Conza, Lugano in occasione del Festival Speciale Africa
  • 1988 – Illustrazioni per “Il disonore dei poeti” di Benjamin Peret
  • 1989 – Illustrazioni per “Lenin dada” di Dominique Noguez, Edizioni L’affranchi
  • 1989 – Itinerante dedicata ai bambini sudafricani organizzata dal pittore Theo Gerber
  • 1990 – Galleria Mars a Mosca (URSS)
  • 1991 – Padiglione Conza, Primexpo, Lugano (scambio culturale Ticino – Mosca)
  • 1998 – Concorso per l’arredo artistico dell’Archivio di Stato, Bellinzona
  • 2001 – Studiokik Meyer e Piattini architettura, Lugano
  • 2010 – Buffet della Stazione FFS, Lugano “Souvenir”

Esposizioni personali

  • 1985 – Spazio “Formiche Verdi”, Castelrotto
  • 1994 – Spazio culturale “Agli Orti”, Viganello
  • 1996 – Ristorante Ronchetto, Comano
  • 2013 – Vetrine Banca Arner, Lugano
  • 2014 – Fondazione Extrafi d ART, Lugano

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